Come funziona ChatGPT: te lo spiego come se avessi 12 anni

Come funziona ChatGPT: te lo spiego come se avessi 12 anni

"Sofia, ma ChatGPT è davvero intelligente o sta solo fingendo?" Questa domanda me l'ha fatta mio nipote di 13 anni settimana scorsa, mentre giocava con l'AI per farsi aiutare con i compiti di storia. Una domanda semplice che nasconde una delle questioni più affascinanti della tecnologia moderna: come fa una macchina a sembrare così... umana?

Ho passato gli ultimi giorni a semplificare concetti che normalmente richiederebbero anni di studio in informatica. Perché se c'è una cosa che ho imparato come tech reviewer, è che le tecnologie più rivoluzionarie sono spesso quelle che riusciamo a spiegare con parole semplici. E ChatGPT, sotto tutta la sua complessità apparente, funziona secondo principi che possiamo capire tutti.

Preparatevi a scoprire che dietro la "magia" dell'intelligenza artificiale c'è qualcosa di sorprendentemente simile a come impariamo noi esseri umani. Solo molto, molto più veloce.

Il cervello artificiale che impara dai libri

Immaginate di avere un amico incredibilmente bravo a leggere. Non solo bravo: legge migliaia di libri al giorno, ricorda tutto perfettamente e riesce a collegare informazioni da fonti completamente diverse. Questo amico ha letto praticamente tutto quello che è stato scritto su internet fino al 2023: articoli di giornale, libri, forum, Wikipedia, poesie, manuali tecnici, conversazioni sui social media.

ChatGPT funziona più o meno così. Non è un database che ti restituisce informazioni come Google, ma piuttosto come un amico super-studioso che ha letto tutto e ora può parlare di qualsiasi argomento combinando quello che ha imparato.

La differenza fondamentale è nel "come" elabora queste informazioni. Mentre noi leggiamo una frase alla volta e capiamo il significato, ChatGPT analizza le relazioni tra le parole usando quello che si chiama "modello linguistico". È come se avesse imparato che dopo la parola "pizza" spesso viene "margherita" o "quattro stagioni", che dopo "buongiorno" di solito si risponde con un saluto, e che se qualcuno chiede "come stai?" non vuole davvero sapere i dettagli della tua giornata.

Ma questo processo avviene su una scala incredibilmente più grande: ChatGPT ha analizzato miliardi di combinazioni di parole per capire non solo cosa dire, ma come dirlo in modo che suoni naturale e utile.

La fase di addestramento: come si diventa "intelligenti"

Il processo per creare ChatGPT assomiglia molto a come insegnereste a un bambino a parlare, ma accelerato in modo estremo. Prima fase: mostrare tantissimi esempi. I ricercatori di OpenAI hanno "nutrito" il sistema con testi provenienti da internet, libri, articoli scientifici e altre fonti. Non stiamo parlando di centinaia o migliaia di pagine, ma di trilioni di parole.

Durante questa fase, che si chiama "training", l'AI impara gli schemi del linguaggio. Non memorizza i testi parola per parola (sarebbe impossibile), ma sviluppa una comprensione statistica di come funziona la comunicazione umana. È come quando un bambino sente migliaia di conversazioni e inizia a capire che certe parole vanno insieme, che esistono regole grammaticali e che il tono di voce conta quanto le parole stesse.

La seconda fase è ancora più interessante: l'addestramento con feedback umano. Qui entrano in gioco migliaia di persone che fanno da "insegnanti" all'AI. Gli mostrano risposte diverse alla stessa domanda e gli spiegano quali sono migliori e perché. "Questa risposta è più utile", "questa è troppo lunga", "questa non risponde alla domanda", "questa è offensiva".

È come avere migliaia di professori che correggono continuamente i compiti e spiegano gli errori. Nel tempo, ChatGPT impara non solo a dare informazioni corrette, ma a darle nel modo più utile possibile per chi le riceve.

Perché sembra così umano (ma non lo è)

Ecco la parte che confonde di più: ChatGPT non "pensa" come noi. Non ha coscienza, emozioni o una comprensione profonda del mondo. È più simile a un maestro dell'improvvisazione teatrale che ha visto così tante performance da riuscire a improvvisare in modo convincente su qualsiasi tema.

Quando gli chiedete "come stai?", non sta davvero bene o male. Sta semplicemente generando la risposta statisticamente più appropriata basata su milioni di conversazioni simili che ha "studiato". È incredibilmente bravo a farlo, ma è fondamentalmente diverso da come funziona la mente umana.

Pensatela così: se io vi chiedo di completare la frase "il gatto è salito sull'...", probabilmente risponderete "albero" o "tavolo". Lo fate perché conoscete i gatti e sapete dove salgono di solito. ChatGPT darebbe la stessa risposta, ma per un motivo diverso: ha visto milioni di frasi dove dopo "il gatto è salito sull'" c'era "albero" o "tavolo".

Il risultato è lo stesso, ma il processo è completamente diverso. Noi capiamo il significato, lui riconosce lo schema.

I suoi super-poteri (e i suoi limiti)

ChatGPT ha alcuni vantaggi incredibili rispetto agli esseri umani. Primo: velocità. Può leggere e processare informazioni migliaia di volte più velocemente di noi. Secondo: memoria. Non dimentica mai quello che ha imparato (anche se a volte può confondere i dettagli). Terzo: non si stanca, non ha pregiudizi emotivi e non ha brutte giornate.

Ma ha anche limiti importanti che è fondamentale capire. Non può accedere a internet in tempo reale, quindi non sa cosa è successo dopo la sua data di addestramento. Non può imparare dalle conversazioni: ogni chat è come incontrare uno sconosciuto per la prima volta. Non può fare esperienze dirette del mondo: sa che il fuoco brucia perché l'ha letto, non perché si è mai scottato.

Soprattutto, può sembrare sicuro anche quando sta sbagliando. È come quel compagno di classe che parlava sempre con grande sicurezza anche quando diceva castronerie. ChatGPT può generare risposte che suonano perfettamente plausibili ma sono completamente inventate. Gli esperti chiamano questo fenomeno "allucinazioni".

Come mai a volte sbaglia (e perché è normale)

Questo è il punto che confonde di più gli utenti: se ChatGPT ha studiato così tanto, perché a volte dice cose sbagliate? La risposta è più semplice di quanto pensiate: perché funziona per probabilità, non per certezza assoluta.

Immaginate di dover indovinare il colore della macchina di una persona che non conoscete. Potreste dire "bianca" perché è il colore più comune, e avreste buone probabilità di azzeccare. Ma non sareste certi al 100%. ChatGPT funziona in modo simile: genera la risposta statisticamente più probabile, ma non ha modo di verificare se sia effettivamente corretta.

Inoltre, durante l'addestramento ha "letto" anche informazioni sbagliate, teorie del complotto, opinioni controverse e contenuti di dubbia qualità. Anche se i ricercatori hanno fatto del loro meglio per filtrare questi contenuti, è impossibile eliminare completamente tutte le informazioni errate da un dataset così vasto.

È un po' come se aveste studiato su migliaia di libri di testo, ma alcuni contenevano errori. Nella maggior parte dei casi dareste risposte corrette, ma occasionalmente potreste ripetere un errore che avete letto da qualche parte.

Il futuro dell'intelligenza artificiale conversazionale

Quello che stiamo vedendo con ChatGPT è solo l'inizio. Le versioni future saranno più accurate, più veloci e avranno accesso a più informazioni in tempo reale. Ma il principio di base rimarrà lo stesso: sistemi che imparano dai dati umani per comunicare in modo sempre più naturale.

La cosa più affascinante non è tanto la tecnologia in sé, quanto quello che ci sta insegnando su noi stessi. Studiare come ChatGPT elabora il linguaggio ci aiuta a capire meglio come funziona la comunicazione umana. È come guardarci allo specchio da una prospettiva completamente nuova.

Quello che è certo è che questi strumenti diventeranno sempre più parte della nostra vita quotidiana. Non per sostituire l'intelligenza umana, ma per potenziarla. Come una calcolatrice non ha sostituito i matematici ma li ha resi più efficienti, l'AI conversazionale può aiutarci a essere più produttivi, creativi e informati.

Come usare ChatGPT nel modo giusto

Ora che sapete come funziona, ecco qualche consiglio pratico per usarlo al meglio. Primo: trattatelo come un assistente molto bravo, non come un oracolo infallibile. Controllate sempre le informazioni importanti, soprattutto se riguardano salute, finanze o decisioni importanti.

Secondo: siate specifici nelle domande. ChatGPT risponde meglio a richieste chiare e dettagliate che a domande vaghe. Invece di chiedere "dimmi qualcosa sui gatti", provate con "spiegami come prendersi cura di un gattino di due mesi".

Terzo: usatelo per quello che sa fare meglio: spiegare concetti, aiutare con la scrittura, fare brainstorming, riassumere informazioni complesse. Non chiedetegli previsioni del futuro, consigli medici specifici o informazioni su eventi recentissimi.

La regola d'oro è: fiducia ma verifica. ChatGPT è uno strumento potentissimo, ma resta sempre uno strumento. La responsabilità di come usare le informazioni che vi dà rimane vostra.


Ora che sapete come funziona ChatGPT, come cambierà il vostro modo di usarlo? Condividete nei commenti le domande più strane che gli avete mai fatto! E se questo articolo vi ha aiutato a capire meglio l'AI, condividetelo con chi ancora pensa che ChatGPT sia "magico".